Michelangelo Buonarroti: il 6 marzo 1475 nasce il famoso artista

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Michelangelo
Foto: pixabay,com

Michelangelo Buonarroti, soprannominato Il Divino, è un sommo artista italiano che si è distinto per i suoi stupendi capolavori d’arte che possiamo vedere in giro per il mondo. Oggi, 6 marzo, ricordiamo la nascita del famoso manierista. Scopriamo insieme le cose più interessanti della  sua vita!

L`infanzia di Michelangelo Buonarroti

Michelangelo di Lodovico Buonarroti Simoni nacque il 6 marzo 1475, a Caprese, città che oggi porta il suo nome (Caprese Michelangelo), in una famiglia che perse il suo status sociale prima della nascita del genio artistico. Fu il secondogenito dei cinque figli di Lodovico Buonarroti Simoni e di Francesca di Neri. Per un periodo suo padre fu l’amministratore della piccola città di Caprese. 

La formazione

Sua madre morì quando Michelangelo aveva soltanto 6 anni. Poco tempo dopo il tragico avvenimento, cominciò i suoi studi guidato dall’umanista Francesco Galatea da Urbino dal quale  imparò la grammatica. Con il suo prezioso aiuto, divenne appassionato della letteratura.

Il suo amico d’infanzia, Francesco Granacci, lo incoraggiò a tentare all’approfondimento del disegno, diceva che forse avrebbe avuto fortuna con il disegno. Dopo qualche mese, la sua famiglia si spostò a Firenze, dove Buonarroti  a 13 anni iniziò  la sua preparazione artistica, alla bottega dal famoso Ghirlandaio

Dopo un anno, abbandonò l’apprendimento per potersi concentrare sulla sua passione per la scultura. Si trasferì nel giardino mediceo di San Marco che funzionava allora come una libera scuola di scultura. In questo posto si trovava una straordinaria collezione di sculture antiche di Lorenzo De’ Medici.

Diretto da Bertoldo di Giovanni, Michelangelo imparò diverse cose, come il celebre segno del grande maestro Donatello (che fu il discepolo di Bertoldo), “la tecnica del rilievo a stiacciato e l’impressionistica fattura dei putti sullo sfondo prospettico” (Treccani), trattandosi delle figure realistiche.

Nel 1494, Michelangelo si reca a Bologna come ospite di Gianfranco Aldrovandi. Arrivato a Bologna, Buonarroti lavora insieme ad altri artisti alla scultura dell’Arca di san Domenico e continua gli studi di letteratura.

I suoi studi anatomici sono stati fondamentali per poter illustrare le proporzioni umane in un modo realistico. Talmente appassionato dell’anatomia come tanti artisti nel corso del tempo, praticò dissezioni di cadaveri nel Santo Spirito.

Una carriera spettacolare

Il giovane Michelangelo fu notato fin dall’inizio per il suo immenso talento. Nel 1488 crea le sue prime opere: La battaglia dei Centauri e la Madonna della scala, che oggi possono essere ammirate al Museo di Casa Buonarroti. 

Orario di visita e biglietti Casa Buonarroti:

  • aperto dalle ore 10:00 alle ore 16:30 
  • biglietto intero: 8,00 euro
  • biglietto ridotto: 5,00 euro

A 25 anni, dimostrò al mondo ciò di cui era veramente capace, creando la meravigliosa Pietà, una delle sue più conosciute opere, che si trova nella Basilica di San Pietro, in Vaticano. L’esecuzione della scultura rappresenta una tappa fondamentale nella lunga carriera dell’artista, essendo una commissione per il cardinale Jean Bilhères. 

Si impegna a terminare l’opera in un anno, per un prezzo pattuito di quattrocentocinquanta ducati (Accademia).

Tra il 1501 e il 1504 parte per Firenze dove lavora ad una delle più importanti commissioni della sua vita:

  • David, nel 1504 spostato in Piazza della Signoria (oggi l’originale si trova  nella Galleria dell’Accademia)
  • Apostoli, per il Duomo
  • San Matteo, oggi esposto nella Galleria dell’Accademia
  • Battaglia di Cascina, per Palazzo Vecchio
  • Tondo Doni, oggi esposto agli Uffizi
  • Madonna col Bambino, oggi esposta nella Chiesa di Nostra Signora

Se vuoi leggere più informazioni riguardo il Museo di Michelangelo, clicca qui.

Nel 1508, comincia a dipingere la Cappella Sistina finita in soltanto 4 anni

Tra il 1520 e il 1524, Michelangelo ottenne la richiesta, dal cardinale Giulio de’ Medici (futuro papa Clemente VII), di realizzare due opere: la Sagrestia Nuova (una cappella funebre) e la stupenda Biblioteca Laurenziana.

Nel 1534 tutto cambierà per sempre. Michelangelo si trasferisce di nuovo a Roma dove riceve un incarico speciale: quello di dipingere il Giudizio Universale nella Cappella Sistina. Iniziato dopo due anni, venne portato a termine  nel 1541.

Questo lavoro fu oggetto di polemica per la libertà artistica del pittore di mostrare i personaggi dell’episodio biblico nudi, cosa proibita dalla Chiesa cattolica che desiderava promuovere uno stile di vita privo di possibili oscenità.

Nel 1546 progettò:

  • la facciata del Palazzo Farnese
  • la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini
  • la chiesa di Santa Maria degli Angeli
  • la facciata di Porta Pia
  • diversi lavori nella Basilica di San Pietro tra cui la grande Cupola

Il manierismo

La seconda metà del 1500 è il periodo del manierismo, cioè i nuovi artisti dipingono e creano sculture imitando l’arte già realizzata dai maestri che li avevano preceduti. Il famoso modello del manierismo fu Michelangelo Buonarroti. Le figure del manierismo vengono definite come “serpentine”, cioè un modo di rappresentare il corpo umano sovrapponendo le membra in torsioni a vite.

I temi dominanti del manierismo: la paura, la crisi dell’incertezza, la guerra, i conflitti religiosi. Inoltre, devi sapere che i centri principali per lo sviluppo del manierismo furono: Firenze e Roma. Due grandi città che ancora oggi ci offrono numerosi monumenti da visitare.    

Anche un poeta!

Durante la sua permanenza a Roma, il pittore diventa amico di Tommaso de’ Cavalieri. Dal loro frequente scambio di lettere, che riguardava diversi disegni e poesie, si deduce che avessero un legame stretto. Altri personaggi che hanno ispirato il polimata artistico sono la marchesa di Pescara e Vittoria Colonna (detta anche la musa di Michelangelo, a sua volta una poetessa).

Circondato da tanta ispirazione, il poeta scrisse anche poesie. Ecco un sonetto scritto proprio da lui, preso dalla collezione pubblicata postuma, intitolata Rime:

Quanto si gode, lieta e ben contesta

di fior sopra ’ crin d’or d’una, grillanda,

che l’altro inanzi l’uno all’altro manda,

come ch’il primo sia a baciar la testa!

     Contenta è tutto il giorno quella vesta

che serra ’l petto e poi par che si spanda,

e quel c’oro filato si domanda

le guanci’ e ’l collo di toccar non resta.

     Ma più lieto quel nastro par che goda,

dorato in punta, con sì fatte tempre

che preme e tocca il petto ch’egli allaccia.

     E la schietta cintura che s’annoda

mi par dir seco: qui vo’ stringer sempre.

Or che farebbon dunche le mie braccia? (p. 4)

La morte di Michelangelo Buonarroti

Il grande artista si spense a Roma il 18 febbraio 1564 e venne sepolto nella basilica dei SS. Apostoli, ma il nipote Leonardo prese le sue spoglie e in segreto le spostò a Firenze, con il pretesto di voler portare la salma in città “ad uso di mercanzia […] in una balla”. 

I membri della Santa Croce scoprirono la scioccante notizia sulla traslazione dell’artista che fa ritorno nella città natale, 30 anni dopo la sua partenza del 1534.

Non è una cosa strana che Michelangelo sia morto a 88 anni (a causa della febbre) perché la longevità era un fenomeno ricorrente nella sua famiglia. Questa era un’età irraggiungibile per quel tempo, ma dato che aveva avuto una vita senza preoccupazioni riguardo l’aspetto finanziario, poteva godersi tanti anni di agio per la precedente attività incessante nell’ambito artistico.

Fu sepolto nella Basilica di Santa Croce di Firenze, dove anche oggi qualsiasi persona curiosa può fare una visita e vedere la magnifica opera di Giorgio Vasari che ha disegnato la splendida tomba di Buonarroti.

Orari di apertura Museo di Santa Croce:

  • dal lunedì al sabato: 09:30 – 17:30 
  • Domenica: 14:00 – 17:30 

Biglietti:

  • intero: 8,00 euro
  • ridotto (per ragazzi dagli 11 ai 17 anni e per gruppi di almeno 15 persone): 6,00 euro
  • gratuito: per i minori di 11 anni, per i disabili e i loro accompagnatori, guide turistiche. 

Secondo il Vasari il testamento di Michelangelo era composto come segue:

di tre parole: che lasciava l’anima sua nelle mani di Dio, il suo corpo alla terra, e la roba a parenti più prossimi. (Accademia).

Impatto culturale 

Come allora, oggi celebriamo Michelangelo come uno dei più amati personaggi del Rinascimento e della storia dell’arte. Il grande maestro ci insegna a seguire i nostri sogni, nonostante le difficoltà che incontriamo durante la nostra vita.

Se vuoi leggere riguardo Caravaggio, clicca qui.

Fonti:

Michelangelo Buonarroti. Rime. A cura di Enzo Noè Girardi. Bari, Laterza, 1960, p. 4.

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