Nel 1327, proprio il 6 aprile, Francesco Petrarca conosceva il suo più grande amore: Laura. Vi chiederete perché 2 grandi amori e, per rispondervi, devo prima darvi alcune importanti informazioni.
Laura è la donna di cui Petrarca si innamora il Venerdì Santo (come dice il poeta, ma poi toccheremo anche quest’argomento), giorno luttuoso per la cristianità. Il secondo grande amore del grande poeta è il lauro, che è una pianta considerata sacra e simbolo dei poeti.
Ora che le idee sono più chiare, per quanto riguarda queste 2 passioni del poeta, possiamo quindi conoscerlo meglio.Francesco Petrarca è nato ad Arezzo il 20 luglio 1304 e nel 1307 la famiglia si stabilisce ad Avignone. Nel 1330 intraprende la vita ecclesiastica prendendo la posizione di chierico.
Ebbe poi due figli legittimi e nel 1337 acquista una casa in Valchiusa, luogo che diventerà per il poeta un locus amoenus. Si ritira in questo luogo a causa dei conflitti della vita politica e le catastrofi naturali (come la peste) che si abbattono su molti suoi cari amici.
Le grandiose opere di Petrarca sono numerose e vorrei ricordarne solo due che mi hanno particolarmente colpito:
- il Canzoniere (scritto in volgare)
- il Secretum (scritto in prosa)
Se parliamo di Canzoniere, parliamo di Laura, probabilmente Laura de Novas (com’è stata identificata da qualcuno). Altri invece dicono che non sia mai esistita, anche perché non ci sono dati precisi, oltre allo schema amoroso cortese che indica sia stata sposata. Francesco Petrarca incontra Laura nella Chiesa di Santa Chiara grazie alla freccia di Amore, che per vendetta lo colpisce e lo fa innamorare. Petrarca, il giovane che non si innamorava tanto facilmente, non ebbe tempo di proteggersi dall’attacco della freccia.
Anche se l’incontro con Laura è stato fatto coincidere con il venerdì Santo, di fatto, il 6 aprile del 1327 era un lunedì. Quindi per quale motivo, il poeta ha fatto coincidere la Passione di Cristo con l’innamoramento di Laura? Forse per collegare volutamente Laura a Cristo? Forse per collegare Laura alla divinità? Vi lascio riflettere.
Ritorniamo alle sue più grandi opere:
- Il Secretum,: è un diario personale e non un’opera dedicata al pubblico, come le altre. L’opera è costruita sull’analisi interiore della sua anima, analisi fatta insieme a S. Agostino e Verità. Si tratta più di un dialogo con il santo che è il modello intellettuale del poeta. S. Agostino rimprovera Petrarca per le sue passioni: l’amore per Laura che diventerà un peccato (lo dice Petrarca stesso nel Canzoniere) e l’amore per la letteratura. Infine, dopo i rimproveri dell’intellettuale, Francesco Petrarca ammette i suoi peccati, ma afferma di non poter fare a meno dell’amore per la gloria terrena.
- Il Canzoniere: È un’opera rivoluzionaria per il linguaggio poetico (molto diverso rispetto a quello utilizzato da Dante), per i temi, ma anche per il filo narrativo. Il primo titolo di quest’opera fu Rerum vulgarium fragmenta. Questo libro è composto da 366 testi che sono divisi in due parti, cioè fino al sonetto 263 parliamo di sonetti e canzoni scritte “in vita di Laura”, mentre gli altri trattano avvenimenti di vita accaduti dopo la sua morte.
La storia scritta da Petrarca si basa su due date importanti e simboliche per l’intera opera:
- il 6 aprile 1327 (incontro con Laura)
- 6 aprile 1348 (giorno della morte di Laura)
Tra tutti i sonetti e le canzoni, vorrei porre l’attenzione sui più importanti, secondo me:
- Primo sonetto, che anticipa la morale dell’intera raccolta di poesie. È come se Petrarca, fin dall’inizio, consigliasse al lettore la chiave con la quale leggere e interpretare i versi per poter capire esattamente i suoi sentimenti e i suoi cambiamenti psicologici.
- I sonetti 2-5, nei quali l’autore specifica il luogo e il modo dell’innamoramento.
- L’ultima canzone, la 366 dedicata alla Vergine Maria, chiuderà il cerchio, dove ritorna la data iniziale del 6 aprile. Attraverso questi versi si capisce che Petrarca si pente di aver amato con passione Laura, si pente della sua gioventù e che l’unico aiuto rimastogli è la preghiera.
Parliamo ora di Valchiusa
Il Comune di Valchiusa racchiude un paesaggio bellissimo e sacro, un luogo adatto per la vita solitaria. Diventerà il luogo elettivo della rievocazione memoriale per Francesco Petrarca.
Valchiusa diventa quindi un locus amoenus perché è un luogo idilliaco, con acque limpide e molte piante ed alberi, rievocando e riportando al paradiso terrestre del quale ci parla anche Dante nella Divina Commedia. Fino alla fine del Canzoniere, Valchiusa diventa un mito, come Laura, nel quale vive l’anima della donna amata.
Per concludere, anche se Petrarca si pente della sua gioventù e quindi dell’amore-passione per Laura e della gloria della letteratura, questi sono gli amori che hanno aiutato Francesco Petrarca a crescere e ad imparare come gestire i suoi sentimenti.
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