21 giugno – Il solstizio d’estate e “L’estate di Arcimboldo”

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest

Traduzione: Leonte Valentina

Dal punto di vista calendaristico l’estate ha fatto già sentire la sua presenza, ma ecco come l’estate astronomica si fa viva e porta con sè la giornata più lunga di questa stagione. Parliamo del 21 giugno, giorno che segna il Solstizio d’estate.

Cos’è in realtà un solstizio?

Il solstizio rappresenta un momento dell’anno in cui il piano determinato dal centro del Sole e l’asse di rotazione della Terra è perpendicolare al piano dell’orbita della Terra. In questo momento, l’angolo creato dai raggi del Sole e l’orizzonte di mezzogiorno è il più grande. La longitudine astronomica del Sole è di 90°.

Etimologia: La parola solstizio ha una doppia etimologia, sia dal latino solstitium, che dal francese solstice, esprimendo così il fatto che il sole “si ferma”.

L’arrivo dell’estate

Sappiamo già quali sono le attività con cui gli uomini celebrano l’arrivo dell’estate calendaristica; forse alcuni di voi sono già al mare, in montagna, facendo escursioni nel cuore della natura, perché ha molte bellezze da offrire, specialmente in questo periodo dell’anno. Però oggi vi proponiamo di celebrare l’estate ammirando e analizzando il fascino della stagione più amata sia dai bambini che dagli adulti, rappresentata nel quadro Estate di Giuseppe Arcimboldo. Quest’opera sicuramente vi farà sentire il profumo della frutta e gli aromi della verdura messi in risalto dal sole così delicato ma allo stesso tempo spietato.

Giuseppe Arcimboldo (5 aprile 1526 – 11 luglio 1593)

Rappresentante del manierismo, Giuseppe Arcimboldo è stato uno dei pittori italiani che si è fatto notare attraverso le sue figure allegoriche, realizzate grazie alla combinazione degli elementi della natura, inclusi sia gli esseri viventi, che gli oggetti della natura, formando un legame metaforico con il soggetto presentato.

Il manierismo

Anche coloro che non sono appassionati di arte sicuramente hanno sentito parlare del Rinascimento e di altre correnti e stili rappresentativi, però il manierismo non è così conosciuto. Cos’è esattamente il manierismo? Il manierismo è uno stile artistico situato tra l’apice del Rinascimento e l’inizio dello stile Barocco e del Classicismo. L’anno della sua nascita è il 1520, in Italia. La fine del manierismo è collocata tra il 1580 e il 1650.

La nascita delle 4 stagioni

Essendo al servizio della Corte Imperiale Viennese, Giuseppe Arcimboldo riceve l’ordine di realizzare la serie dei quattro quadri che illustrano le stagioni, direttamente dall’imperatore Massimiliano II d’Asburgo. A quei tempi i quadri realizzati su ordinazione per le corti reali, erano una pratica frequente. Le stagioni non sono un’eccezione, essendo riprodotte proprio da Arcimboldo. Una tale serie è stata realizzata per essere regalata all’Elettore Augusto di Sassonia, come simbolo dell’unità dei cattolici e dei protestanti davanti al pericolo turco.

Purtroppo, della prima serie di quadri sono rimasti solo L’inverno e L’estate. Queste due opere sono esposte al Museo Kunsthistorisches di Vienna. La Primavera può essere ammirata all’Accademia Reale di Belle Arti di Madrid.

L’estate

Infine, dopo aver spiegato il contesto della nascita del quadro, ci possiamo concentrare sulla sua analisi e sugli elementi che si intrecciano per formare un volto animato. Se guardiamo il quadro da lontano, osserviamo una figura umana, mentre ad uno sguardo più attento, da vicino, ci può svelare numerosi dettagli senza i quali la perfetta simbiosi non esisterebbe. Dopo l’esuberanza dei fiori della primavera, il percorso normale della natura è rappresentato dalla ricca raccolta dell’estate. Questa cosa è stata dipinta con maestria da Giuseppe Arcimboldo.

Il volto

Già cominciamo a conoscere il misterioso volto, osservando che la guancia perfettamente rotonda, è una pesca matura. La distribuzione dei colori, dallo scuro al chiaro, offre l’impressione che il nostro caro volto sia arrossito a causa del calore insopportabile o abbia appena ricevuto un complimento o ancora che la persona amata gli sia passata accanto senza osservarlo. Le ciliegie sono un simbolo ricorrente, utilizzato sia per gli occhi, che per altre parti del viso, addirittura nei capelli. Il naso è un cetriolo allungato, il mento una pera sporgente, ed il sorriso un baccello con cinque fagioli, contenti di uscire al caldo.

La testa

Sulla sommità della testa sta in tutto il suo splendore un cavolo e il resto della testa contiene una piccola melanzana, un grappolo d’uva, un ramo con qualche prugna e  le indispensabili ciliegie, con un cromatismo alquanto specifico.  Per collegare  tutto in modo armonioso, naturalmente,  gli spazi tra tutti i frutti e la verdura sono occupati da alcune spighe di grano e foglie, tra le quali si distinguono quelle del vigneto.

 

Elementi della parte inferiore

La pannocchia di granoturco ci lega agli elementi verticali e sembra mandarci verso il collo formato da diversi legumi. Il vestito del nostro personaggio estivo è un intrecciarsi di spighe di grano che ci offre due dettagli interessanti: la firma dell’artista, proprio sul colletto, e la data di realizzazione dell’opera- 1563.

Dal petto, un carciofo trapela dal cappotto ed esce allo scoperto. Sia la forma che la dimensione del carciofo ricordano il  cuore umano, come se la gioia di questa stagione facesse fuoriuscire il cuore dal petto. Lo sfondo in cui si trova L’Estate non poteva essere che uno nero, scuro, così da evidenziare e mettere in risalto i numerosi colori della figura protagonista.

L’uomo è nato dalla materia e lo spirito del mondo (Paracelso)

Nel contesto attuale, l’essere umano si dimentica completamente della sua unione primordiale con la natura. Quest’ultima, la casa di tutti noi, non è apprezzata e protetta e le generazioni future non potranno godere di essa come facciamo noi. La cattiveria e l’ignoranza umane lasciano tracce sempre più visibili (vedi articolo sulla cascata Bigăr). Questo quadro esprime ciò che dovremmo sentire tutti, una fusione completa con la natura dalla quale ci siamo formati e alla quale ritorneremo.

Puoi leggere l’articolo sul Solstizio d’estate anche in rumeno e in francese!

 

Fonti:

 

Loading

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *